Confraternita

Priore

Sandro Delmuè
079 474 52 87

Cenni storici

La confraternita del Santissimo Sacramento di Biasca venne fondata da S. Carlo Borromeo nella sua prima visita pastorale del 1567, sotto il nome di “Scolari del Corpus Domini” con lo scopo di sviluppare la fede ed il culto all’Eucaristia.
Subito ebbe un grande sviluppo: quasi tutti gli uomini biaschesi vi erano iscritti, e fino al 1700 vi appartenevano pure le donne, in seguito aggregate alla confraternita del Rosario.

La confraternita era guidata da un grupo di cosiddetti “ufficiali” comprendente un priore, un tesoriere, 2 silenzieri, 2 infermieri, 2 avvisatori, un sacrista, un sindaco e un maestro dei novizi.
L’attività, a quei tempi, era assai impegnativa: ogni domenica e festa comandata dovevano partecipare con l’abito alle funzioni religiose, accompagnare i sacerdoti quando portavano il viatico ai moribondi, partecipare alle processioni (allora assai numerose). I confratelli avevano anche compiti assistenziali verso gli ammalati, e si incaricavano del trasporto e della sepoltura dei morti.
Chi accedeva alle cariche priorili doveva saper leggere e scrivere per poter leggere gli uffici divini. Gli analfabeti dovevano recitare il Rosario e altre preghiere in numero stabilito dall’assistente spirituale, che di regola era il prevosto. Moltissimi altri compiti avevano, ma sarebbe troppo lungo elencarli tutti. Le cariche degli ufficiali venivano rinnovate ogni due anni.

Tutto questo durò sino alla fine del 1800, poi per vari motivi legati anche al forte anticlericalismo, la confraternita del SS. Sacramento, come pure quella del Rosario, e quella della Dottrina cristiana che si occupava dell’istruzione religiosa dei fanciulli, cessarono le loro attività, senza mai estinguersi totalmente: infatti una confraternita per dirsi estinta devono passare 100 anni dalla morte dell’ultimo confratello, regola ancora vigente tuttora, come afferma il regolamento della Unione delle Confraternite della Diocesi di Lugano.

Nel 1990, anche grazie all’incoraggiamento dell’allora prevosto don Lino Stabarini, si decise di riprenderne l’attività, naturalmente rinnovando gli statuti e le attività secondo il nuovo rito entrato in vigore dopo il Concilio Vaticano II.
Si era ripartiti aggregati alla confraternita del SS. Sacramento di Pollegio, adottandone anche l’abito: la collaborazione ebbe vita breve.
Fino ad alcuni anni fa vi era almeno una decina di membri, alcuni anche giovani. Poi per motivi di studio, di lavoro o di trasferimento di domicilio, ci si ridusse sempre più, anche (diciamolo francamente) per la nascita di altri movimenti religiosi più consoni ai tempi attuali: le confraternite appartengono ad un sentire religioso ormai uscito dall’uso comune.

Attualmente siamo rimasti in 3, e le nostre attività si limitano a qualche festa solenne come S. Carlo, la settimana santa, S. Petronilla, il Corpus Domini e la novena di Natale, occasioni nelle quali si usa ancora il caratteristico abito rosso con il medaglione risalente al 1700. Inoltre i membri attuali sono impegnati anche come sacrestani o come cantori.
Ultimamente con le offerte raccolte il giorno del Corpus Domini o consegnate al priore, si è proceduto a vari restauri, non da ultimo quello dell’antico stendardo del 1780, ora rinato a nuovo splendore dopo un restauro costato Fr. 21’000.-, spesa assunta in gran parte dalla Parrocchia.

Ecco in sommi capi la confraternita. Si spera ora, anche con l’arrivo del nuovo prevosto don Fabiano, di veder entrare qualcuno di nuovo, anche solo per mantenere in vita questa associazione che da ben 500 anni opera e semina ancora del bene, specialmente collaborando a stretto contatto col parroco per le attività liturgiche.

Dal 1990 il sottoscritto è priore e lascerebbe volentieri la ferula priorile ad altri.
Sono comunque sempre a disposizione per informazioni e nuove adesioni.

Sandro Delmuè, priore