Nabad

“Tra cielo e terra”: il Gruppo Nabad

Ad inizio 2017 si è costituito il gruppo di volontari Nabad (“Pace” in somalo), nato grazie alla risposta positiva ed entusiasta di una ventina di persone volenterose di conoscere ed accogliere i migranti/asilanti residenti nelle Tre Valli. I volontari che hanno risposto all’appello sono persone di tutte le età (dai liceali ai nonni) e di diverse professioni: un gruppo eterogeneo che si è amalgamato lavorando e cercando insieme soluzioni concrete all’integrazione di base dei migranti nella regione delle Tre Valli.

Infatti a Biasca e a Bodio, ma anche a Giornico o ad Airolo, ci sono sempre più rifugiati/asilanti che dopo i primi mesi (a volte anni…) passati in un centro di accoglienza (come quello del Vallone o di Losone o di altre località svizzere) vengono alloggiati in appartamenti, sparsi nel territorio ticinese: l’alloggio in un paese ticinese dovrebbe permettere loro una maggiore integrazione con i residenti locali insieme a una certa autonomia.

I migranti hanno ricevuto – o stanno per ricevere – il famoso permesso F (rifugiati o persone ammesse provvisoriamente) che permette loro di entrare attivamente a far parte della nostra realtà: imparare la nostra lingua, svolgere un’attività lavorativa e partecipare alla vita sociale locale. A livello linguistico, durante il loro soggiorno nei centri di accoglienza, i migranti ricevono normalmente un corso di italiano intensivo di 3 mesi; alcuni seguono inoltre dei corsi organizzati da volontari. Purtroppo però tutto questo non è abbastanza: la difficoltà della lingua, insieme alle nostre abitudini e a un approccio culturale diverso, non aiuta realmente il processo di integrazione dei migranti nella nostra società: l’unico appoggio concreto lo ricevono da pochi cittadini benevolenti e dal Soccorso Operaio Svizzero (SOS), che però deve gestire centinaia di casi contemporaneamente e non può dunque fare il lavoro direttamente alla base, nel luogo di residenza.

Partendo dunque dalle esperienze dei gruppi di Losone e di Bellinzona, il gruppo Nabad ha incominciato ad organizzare ogni seconda domenica del mese un pomeriggio di integrazione tra i volontari ed i migranti che hanno risposto all’invito: abbiamo incontrato persone arrivate dall’Eritrea, dalla Somalia, dall’Etiopia, dall’Iraq, dall’Afghanistan, dalla Siria, dallo Sri Lanka. Abbiamo potuto finalmente dare un nome a questi visi a volte incrociati alla stazione o per le strade di Biasca e Bodio. Abbiamo potuto chiacchierare, lasciare gli spazi per raccontare le loro storie, conoscerci meglio, comprendere le nostre abitudini, condividere la merenda, che è diventata così veramente multietnica… spesso usando i gesti, gli sguardi, un sorriso, perché la lingua è risultata un vero ostacolo all’integrazione: per sentirsi accolti basta a volte un gesto, ma quando la comunicazione diventa difficoltosa, allora sentirsi parte di un paese o di un progetto diventa molto difficile. E’ così nato il gruppo “Nabad”, nome proposto da alcuni somali ed accolto da tutti durante il primo pomeriggio di integrazione. Questo nome vuole essere l’auspicio del gruppo: cercare, trovare la pace tra popoli qui in Svizzera, la vera pace tra tutte le persone che vivono in Ticino, ma anche la pace interiore, nostra e delle persone accolte. E questa pace la cerchiamo attraverso un’ accoglienza di base, spontanea e sincera, frutto dell’ascolto e dell’incontro con l’altro.
Dopo più di 6 mesi di incontri mensili, il gruppo Nabad ha incominciato ad offrire – su richiesta esplicita dei migranti – un corso di italiano gratuito settimanale a Bodio (tutti i martedì sera) e a Biasca (tutti i mercoledì sera): più di 50 migranti stanno seguendo i corsi, organizzati in piccoli gruppi dai volontari, cercando di personalizzare le lezioni rispettando il livello di ogni partecipante.
Arrivano giovani, adulti ma anche mamme con i loro bambini, con molta voglia di imparare questa lingua complicata che è l’italiano. Chi di noi saprebbe esprimersi, difendersi, integrarsi in un nuovo paese dopo solo 3 mesi di studi di arabo o di lingua tigrina (la lingua principale dell’Eritrea)?
È per questo che il gruppo Nabad continua a cercare nuovi volontari, persone disponibili a mettersi in gioco come “docenti” di italiano, come “baby-sitter” (curando i bambini durante le lezioni) o semplicemente vogliosi di integrarsi con i nostri fratelli migranti partecipando attivamente agli incontri mensili.
La speranza – il “cielo” – di un mondo nuovo e di una vita nuova in questo paese che dovrebbe accogliere i fratelli nel bisogno si scontra con la dura realtà “terrena” della lingua, delle nuove abitudini e di un approccio culturale diverso, che ostacola il processo di integrazione dei migranti nella nostra società. Ma l’impegno, la generosità e la sensibilità di molti può stabilire un arcobaleno che farà da ponte tra culture diverse.

Contatti

grupponabad.com
nabad.peace@gmail.com