Rinnovamento

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
Ancora molti cattolici guardano al Rinnovamento nello Spirito Santo con molta diffidenza.
Vogliamo con quanto segue, presentare a tutti, in maniera succinta ma precisa, le caratteristiche principali che fanno del Movimento cattolico carismatico, e sono parole del Papa Paolo VI “ una chance per La Chiesa e per il mondo”.

Origini

Il Rinnovamento carismatico cattolico o Rinnovamento nello Spirito Santo, ha il suo inizio in seno alla Chiesa cattolica nell’ambiente dell’Università di Duquesne a Pittsburg (USA ).
Alcuni giovani universitari, impegnati in diverse attività apostoliche e sociali, si riunirono per pregare e implorare lo Spirito Santo durante un ritiro (17-19 febbraio 1967).
Una di loro disse;… sentivamo come un vuoto, una mancanza di forza nella nostra vita di preghiera e di azione. La risposta dello Spirito Santo fu per noi come il rinnovarsi di ciò che accade nel cenacolo di Gerusalemme ai primi apostoli del Signore. Una Straordinaria trasformazione spirituale si operò in noi.

Il Rinnovamento nello Spirito Santo, come altri movimenti ecclesiali, nasce sotto il papato di Paolo VI, a conclusione del Concilio Vaticano II nel 1967. In brevissimo tempo si diffonde nel mondo intero; giunge in Italia e di seguito anche da noi in Svizzera all’inizio degli anni settanta. Anticipatore e diffusore di tale grazia è Don Pio Jorg, sacerdote e teologo rinomato e insegnante all’Università di Friburgo, vive l’esperienza dello Spirito Santo in un congresso tenutosi nella vicina Italia e inizia il cammino a Paradiso con un gruppetto di persone che, poco tempo prima, avevano già fatto questa esperienza nello Spirito.
Successivamente il Rinnovamento si diffonde anche nella Svizzera tedesca, all’interno della realtà missionaria italiana.

Carisma

In brevissimo tempo, l’eco di questa rinnovata esperienza delle presenza e dell’azione dello Spirito Santo raggiunse ogni angolo della terra, coinvolgendo intere generazioni di giovani e di sacerdoti. Una vera sorpresa, capace di stupire e di trasformare ogni ambiente con cui il Rinnovamento entrava in contatto. Una straordinaria , capillare e rapidissima diffusione, senza fondatori e propagandatori di sorta: la forza della testimonianza di un evento vissuto
– L’ effusione dello Spirito – raccontato nei suoi effetti e nelle molteplici novità sociali ed ecclesiali: questo il segreto dell’ impressionante sviluppo del Rinnovamento.
Oggi, sono oltre 100 milioni, in 205 paesi del mondo i cattolici che testimoniano la propria grazia del Rinnovamento e la gioia di una vita cristiana rinnovata nello Spirito: la bellezza della preghiera comunitaria, un profondo amore per la Parola di Dio, una forte spinta interiore nel testimoniare la presenza viva di Cristo Risorto attraverso gruppi, comunità, scuole, fondazioni e progetti apostolici. Ma anche: primato della vita interiore, conversione permanente in Gesù Signore, sottomissione all’azione santificante dello Spirito mediante l’esercizio dei carismi.

Missione

In questo ambito il nostro Movimento è chiamato a trasmettere ciò che ha ricevuto, maturando in sé quella che Giovanni Paolo II ha definito la “Cultura di Pentecoste”.
All’udienza privata al RnS il 14 marzo 2002 ci incoraggiava dicendoci:

“Si! Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito in questo tempo! Continuate ad amare e a far amare la preghiera di lode. Fate conoscere ed amare lo Spirito Santo. Aiuterete a far sì che prenda forma la “ Cultura di Pentecoste”.

Così è cresciuta, con il passare del tempo, la consapevolezza che “Cultura di Pentecoste” significa riportare i singoli, i gruppi, le istituzioni sociali e politiche, sotto la signoria di Cristo.
Siamo persone normali, confrontate ogni giorno con problemi come tutti, piene di fragilità e di contraddizioni, ma che ad un certo punto della loro vita hanno fatto esperienza viva della presenza di Dio nella loro storia, che è stata capace di farci intravvedere un “altro mondo” e un “altro pensiero”, “ un’altra meta”, che il mondo non ci offriva, verso la quale ci sforziamo di raggiungere con tutte le nostre forze …. alimentati dalla preghiera!

“le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche “scuole di preghiera”dove l’incontro con Cristo non si esprima solo in implorazioni di aiuto, ma anche un rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero invaghimento del cuore.

Nuovo Millennio Ineunte, 33

L’ educazione alla preghiera, alla fede consapevole, al cammino comunitario, alla fine dà i suoi frutti, non solo perché i singoli, le famiglie, i giovani, i bambini, ritornano alle pratiche religiose, ma soprattutto perché con il tempo si modellano uomini e donne nuovi, capaci di affrontare le sfide del tempo, pronti a portare perdono dove c’è odio, responsabilità dove c’è fuga, speranza dove c’è paura, progetti dove c’è stanchezza, umanità dove c’è ideologia, fraternità dove c’è dolore, resurrezione dove c’è morte.

Questa è la nostra missione, questo il nostro piccolo contributo: educare i cristiani “ all’arte della preghiera” perché, come ci ha esortato ancora recentemente il Santo Padre Benedetto XVI;

“Cari fratelli e sorelle, la preghiera non è un accessorio, un optional, ma è questione di vita o di morte. Solo chi prega, infatti, cioè chi si affida a Dio con amore figliale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso”.

Benedetto XVI- Angelus del 4 marzo 2007

Oggi i gruppi di lingua italiana in Svizzera sono oltre una ventina, di cui, sei nella Diocesi di Basilea e dieci nella Diocesi di Lugano, ultimamente stanno nascendo alcuni gruppi pure nella Diocesi di Coira. I gruppi si incontrano settimanalmente per la preghiera comunitaria carismatica.
La nostra realtà Svizzera è sempre stata legata al Rinnovamento nello Spirito Santo italiano. Siamo una regione inserita nella realtà italiana con le sue altre regioni.
La CEI,La Conferenza Episcopale Italiana ha riconosciuto il Rinnovamento come Movimento ecclesiale con l’approvazione dello statuto, ricevendo poi in seguito il riconoscimento pontificio.

Con gioia e riconoscenza possiamo affermare che i Vescovi Svizzeri, interpellati hanno sempre accolto con molta disponibilità il Rinnovamento.
Noi siamo veramente grati a Dio che ci permette di seguire e vivere la realtà italiana. Attraverso il Comitato Nazionale di Servizio e il Consiglio Nazionale di cui facciamo parte, riceviamo gli indirizzi e la visone che il Rinnovamento cerca di seguire all’interno della Chiesa.
Molte sono le iniziative che ogni anno vengono preparate per la crescita individuale e comunitaria di ogni singola persona che desidera maturare nella fede e nell’amore reciproco un cammino di santità.

Giovanni Paolo II disse nel 1998:

“La Chiesa si aspetta da voi frutti maturi di comunione e impegno. (… ) Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo. (.. ) Voi siete questa risposta provvidenziale”.

Giovanni Paolo II riconosce nel nostro Movimento una missione particolare di rinnovamento nella Chiesa e nel mondo.

Ma cos’è il Rinnovamento?

Il Rinnovamento è un dono di Dio. È un puro e gratuito dono di Dio.
È Giovanni Paolo II che, in una udienza privata concessa al Rinnovamento nel 2002, lo definisce così:

“Si! Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella Chiesa e per la Chiesa, il vostro è un movimento nel quale, alla luce del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso della sua Parola, di riscoperta vitale dei sacramenti, ma anche il coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni.”

Un dono di Dio come lo sono anche altri movimenti nella Chiesa?

Certamente, tutti i movimenti sono un dono di Dio. Ma il RnS è un dono speciale e particolare perché desiderato, voluto, e “fondato” dallo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo si è effuso, non su una persona sola come lo sono tutti i fondatori delle altre realtà, ma lo Spirito Santo è sceso con potenza e forza su più persone riunite assieme per chiedere questa grazia, come i primi apostoli riuniti nel Cenacolo.
Queste persone, con il loro annuncio, hanno poi trasmesso questa esperienza con la loro testimonianza.
È stato un grandissimo avvenimento, molto simile a quello vissuto dai primi apostoli riuniti nel Cenacolo a Pentecoste.
In At 2,1-4 si legge: “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.”

Il Rinnovamento non ha quindi un fondatore umano, ma è opera dello Spirito Santo.
Lo conferma Paolo VI nei suoi due discorsi rivolti al Rinnovamento. Sono i primi discorsi di un Papa al Rinnovamento.
Nel 1973 si rallegra, e dice: “mi rallegro del rinnovamento di vita spirituale che si manifesta oggi nella Chiesa” dove “possiamo riconoscere l’opera misteriosa e discreta dello Spirito, che è l’anima della Chiesa”.
Per deduzione possiamo affermare che il Rinnovamento, essendo pura opera dello Spirito Santo, è chiamato ad essere l’anima rinnovatrice della Chiesa di questo tempo.
È ancora Paolo VI che nel secondo discorso del 1975 definisce il Rinnovamento “una chance per la Chiesa e per il mondo”.
Quindi come non chiamarlo allora dono provvidenziale di Dio per la Chiesa!
Anche il Card. Suennes, che abbraccia da subito il Rinnovamento, nel 1974 lo definisce “una grazia per la Chiesa”, in altre parole, un grande dono di Dio alla Chiesa.

Questo grande dono è considerato da Papa Benedetto XVI: “una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II” e “segno luminoso della bellezza di Cristo e della Chiesa” (Discorso ai Vescovi 2008)

Anche il nome “Rinnovamento nello Spirito Santo” è un regalo di Dio perché trova origine nella Parola di Dio e precisamente nella Lettera di San Paolo a Tito al cap. 3 vs 5: “Dio (… ) ci ha salvati (… ) mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro”.

Questo “lavacro di rigenerazione” si realizza ogni qualvolta ci riuniamo nella preghiera.
Il Rinnovamento è una scuola di preghiera, è una palestra di preghiera.
È una scuola di vita in Cristo Gesù, una scuola per diventare autentici cristiani, una palestra che ci esercita alla santità.
È una vocazione vissuta nella testimonianza di una vita nuova nello Spirito da rendere al mondo, a partire dall’esperienza dell’Effusione dello Spirito e attraverso l’esercizio dei carismi e il servizio nei ministeri.

In occasione della celebrazione dei Primi Vespri della domenica di Pentecoste del 2004, ai quali abbiamo avuto l’onore di essere invitati personalmente da Giovanni Paolo II, il Papa si rivolse così al Rinnovamento: “Saluto in modo speciale i membri del Rinnovamento nello Spirito. (…) Grazie (a voi) tanti cristiani, uomini e donne, giovani e adulti, hanno riscoperto la Pentecoste come realtà viva e presente nella loro esistenza quotidiana. Auspico che la spiritualità della Pentecoste si diffonda nella Chiesa, quale rinnovato slancio di preghiera, di santità, di comunione e di annuncio.”

Due anni fa Papa Benedetto XVI ci scrive la prima lettera autografa. Ed è la prima lettera autografa che un movimento riceve da Benedetto XVI, nella quale si legge: “So che il Rinnovamento vuole continuare a vivere questa straordinaria esperienza spirituale con entusiasmo e riproporla quale annuncio evangelizzatore agli uomini e alle donne della nostra epoca”. Quindi un chiaro ed esplicito invito all’evangelizzazione.

Concludiamo con le parole di Giovanni Paolo II pronunciate nel 1998 in piazza San Pietro: “… quando interviene, lo Spirito (Santo) lascia stupefatti (… ) sbalordisce; cambia radicalmente le persone e la storia”. Quante testimonianze potremmo elencare a partire dalla mia, dalla vostra!
E il Papa continua: “Oggi, a tutti voi riuniti qui in piazza San Pietro (… ) voglio gridare: .
È l’augurio più sincero che esprimiamo a ognuno di voi : Apritevi con docilità ai doni dello Spirito Santo.

Il Pastorale di Servizio

Che cos’è l’effusione dello Spirito Santo?
Quando avviene?

Il Rinnovamento Carismatico ha come punto chiave e di riferimento la cosiddetta effusione dello Spirito. Essa non è un’esperienza fine a se stessa, ma piuttosto l’inizio di un cammino che ha per scopo un profondo rinnovamento della vita, nella Chiesa.
Il termine “effusione” deriva dall’espressione degli Atti degli Apostoli: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni (At 1,5).
Fu a Pentecoste che si compì questa promessa di Gesù. Agli Apostoli venne effuso lo Spirito Santo e restarono profondamente trasformati.
Anche oggi è possibile questa esperienza, che ha un significato particolare nella vita spirituale della persona che la riceve. Quando questa è realmente cosciente di quello che ha voluto ricevere, accade qualcosa nella sua vita. Ogni volta che lo Spirito Santo prende possesso di un credente, opera con potenza in lui; ma ciò potrà avvenire solo quando, volontariamente e coscientemente, un cristiano preparerà e aprirà tutto il suo essere, il suo spirito, la sua anima ed il suo corpo, per far sì che lo Spirito Santo lo riempia di Sé e diriga a Lui tutta la sua vita.

L’effusione consiste nella preghiera di fede che una comunità cristiana innalza a Gesù perché effonda il suo Spirito, in un modo nuovo e con abbondanza, sulla persona che ardentemente lo chiede e lo desidera e per la quale si prega. E’ evidente che ciò non costituisce un sacramento, ma è in rapporto ai sacramenti dell’iniziazione cristiana: il battesimo e la cresima. L’effusione infatti li attualizza, rinnova e ravviva.
Il rapporto fondamentale è, però, con il sacramento del battesimo. La designazione “battesimo nello Spirito”, espressione con cui l’effusione viene pure chiamata, indica infatti che si tratta di qualcosa che si fonda sul sacramento del battesimo.
Se il battesimo con acqua è per la remissione dei peccati e per l’adozione a figli di Dio, il battesimo nello Spirito Santo è per la purificazione del credente e per la trasmissione della stessa potenza di Dio in noi. E’ una nuova forza che mette in attività il ricco potenziale di grazia che Dio ha dato a ciascuno, secondo la propria vocazione e secondo il carisma personale del proprio stato di vita (cfr. 1Cor 7,7).
Questa effusione è una grazia di Dio che spezza la durezza del nostro cuore, rimuove i rottami e gli ostacoli e ci dispone affinché lo Spirito operi in noi in piena libertà. E’ una vera e propria liberazione nell’intimo del credente, in seguito al quale ha luogo una vera esplosione di vita, che si manifesta esteriormente con grazie, doni, carismi e frutti dello Spirito.
Fin dal battesimo con acqua possediamo lo Spirito Santo che abita in noi come nel proprio tempio (cfr. 1Cor 6,19), e lì Egli dimora con tutta la pienezza del suo essere infinito e con tutta la potenzialità della sua attività divina. Ciò nonostante, a causa di ostacoli, dighe e barriere che volontariamente o involontariamente poniamo, la sua azione non arriva a manifestarsi in noi in tutta la sua pienezza. Il Signore non si impone con prepotenza, ma lascia a noi la libertà di dargli spazio nella nostra vita oppure no.
Questa effusione dello Spirito di Dio ed il concedere che esso operi in libertà produce nella persona una conversione interiore radicale e una trasformazione profonda nella sua vita; le dà una luce potente per capire meglio il mistero di Dio, la spinge ad una donazione senza limiti all’azione dello Spirito; le comunica i doni e i carismi necessari per compiere la sua missione nel mondo e le conferisce una forza divina per dare testimonianza di Gesù dappertutto ed in diverse circostanze, anche nelle più sfavorevoli e pericolose (pure fino alla morte, se necessario).
Questa esperienza singolare dell’azione di Dio ha anche degli effetti sensibili e non raramente si sperimentano profondi stati di pace, guarigioni da malattie fisiche e psichiche e doni carismatici da esercitare per il bene comune (cfr. 1Cor 12,7).
Conseguenze dell’Effusione
Per riassumere, la finalità del battesimo nello Spirito è quello di vivere in pienezza l’iniziazione cristiana, che appartiene a tutta la Chiesa, per diventare degli autentici testimoni di Cristo e ricevere al contempo la forza necessaria che altrimenti non potremmo avere in modo naturale.
Già abbiamo ricevuto questa potenza dall’alto; ma essa resta in noi sopita, come se fosse una forza legata dentro di noi. Ecco perché tramite l’effusione questa forza viene sciolta, liberata.
Con la preghiera di effusione si avvertono in noi degli effetti particolari e sensibili dello Spirito poiché è Gesù stesso che si manifesta e viene a possederci. Questa Pentecoste personale produce l’effetto di una forza trascinante, capace di trasformare totalmente la nostra vita personale e spirituale. Milioni di persone che hanno ricevuto la preghiera di effusione affermano che da quel giorno la loro vita è cambiata radicalmente.
Visto che la preghiera di effusione mira a ravvivare in noi la grazia, si manifestano spesso segni particolari dell’azione libera dello Spirito nell’anima del credente.
Gli effetti di questa effusione sono reali e sperimentabili e, sebbene possano variare da persona a persona o compaiano gradualmente nella misura che si continua in questa “vita nuova nello Spirito”, possono essere così descritti:

  • Un amore grande e nuovo verso il Signore, una profonda pace nell’anima e nello spirito, e una gioia esuberante che scaturisce dal cuore.
  • Una grande inclinazione alla preghiera.
  • Un profondo sentimento di peccato personale e grande desiderio di purificazione.
  • Aumento di amore fraterno.
  • Risveglio di una solida devozione a Maria, come madre Dio e della Chiesa.
  • Il dono permanente dello Spirito Santo che agisce attivamente nella nostra persona e nella nostra vita indirizzandoci verso le leggi di Dio.
  • Un incontro vivo, reale e tangibile con il Cristo vivente che si manifesta come duemila anni fa.
  • Un’immersione profonda nel flusso d’amore di Dio che talvolta provoca la temporanea perdita dei sensi corporei.
  • La sperimentazione personale che realmente Gesù ci ama così come siamo e che egli è morto in croce per noi individualmente.
  • Una profonda trasformazione interiore.
  • Il risveglio di alcuni carismi straordinari per l’aiuto e l’edificazione dei fratelli e della Chiesa (vedi sezione specifica).
  • Sete per la lettura della Bibbia ed una sua profonda comprensione.
  • Riscoperta dei Sacramenti e del Battesimo.
  • Riconoscimento, nella fede, delle autorità ecclesiastiche.
  • Un profondo attaccamento e riscoperta della Chiesa gravitante intorno a Maria.
  • Il desiderio e la forza di evangelizzare per far conoscere Gesù a chiunque ci passi accanto.

Non sempre la manifestazione dello Spirito è immediata o evidente come sopra esposto. In questo caso è bene ricordare che i tempi di Dio non sono i nostri e che il Signore ci conosce singolarmente meglio di noi stessi, conosce le nostre necessità ed i tempi personali perciò agisce di conseguenza.
E’ bene inoltre notare che, a differenza della consacrazione allo Spirito Santo, che rappresenta un’attitudine attiva di offerta e donazione allo stesso, nell’effusione prevale una attitudine passiva affinché sia lo stesso Spirito di Dio a possederci. Tipico esempio è quello di Maria quando acconsentì di essere riempita dallo Spirito Santo per fare la volontà di Dio: eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto (Lc 1,38).
Come il battesimo nello Spirito fu per gli Apostoli il principio di una nuova vita, così anche per noi non deve essere il punto di arrivo ma solo il principio di un vivere realmente in pienezza la vita cristiana.

Responsabile

Angelo Faretti